L'esposizione del corpo umano a pressioni superiori a quella atmosferica
L'esposizione del corpo umano a pressioni superiori a quella atmosferica provoca delle modificazioni a carico sia dei gas respiratori che della dinamica della circolazione sanguigna. In particolare con l'aumentare della profondità aumenteranno le pressioni parziali dei gas disciolti nel sangue:
· Ossigeno (O2);
· Azoto (N2);
· Anidride Carbonica (CO2)
Questi tre gas sono i componenti dell'aria che il subacqueo respira dalle bombole: l'O2 e la CO2 sono utilizzati nei processi respiratori, l'N2 invece non partecipa a tali processi ma si deposita nei tessuti di tutto l'organismo e per questo motivo viene definito inerte. Quando il subacqueo inizia la risalita l'inerte comincia a lasciare i tessuti in seguito al diminuire della pressione, se la risalita avviene troppo velocemente l'N2 si libera nel sangue in maniera tumultuosa formando delle bolle sempre più grandi e tali da non poter essere eliminate attraverso il filtro polmonare; le bolle gassose tenderanno ad aggregarsi tra di loro ostruendo i vasi sanguigni per formazione di emboli gassosi oppure si formeranno all'interno di organi e tessuti provocando danni d'organo. La maggior parte degli incidenti è legata agli effetti della profondità/pressione sui gas del corpo; ad esempio la Patologia da Decompressione, la sovradistensione ed enfisema polmonare, la narcosi da azoto, la tossicità dell'ossigeno, l'embolia gassosa arteriosa e l'assorbimento della CO2. L'osteonecrosi disbarica è un esempio degli effetti sulle ossa e le articolazioni del diminuire della pressione in un subacqueo saturo di azoto.