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Intervista al Presidente dell'Organizzazione di Volontariato Care The Oceans a Radio Nocciolina.

Il testo che segue è quello sull'intervista radiofonica al Presidente dell'Organizzazione di Volontariato Care The Oceans a Radio Nocciolina. Ciò in base ad uno dei principi cardine / mission di Care The Oceans e dei suoi Volontari: rendere accessibile quello che a volte non lo è, come ad esempio un audio per una persona non udente. In tal modo forniamo in testo.

Radio Nocciolina: Ciao a tutti amici di Radio Nocciolina. Oggi siamo con Nicola Di Battista che è Presidente dell’Organizzazione di Volontariato Care The Oceans. Intanto benvenuto. Nicola Di Battista: Grazie Silvia e un saluto a tutti voi! Radio Nocciolina: E ben tornato a Radio Nocciolina. Volevamo farti qualche domanda. Innanzitutto quali sono gli obiettivi che l’Organizzazione di Volontariato Care The Ocenas si pone? Nicola Di Battista: Gli obiettivi che ci poniamo sono molteplici. Essi vanno dalla difesa della flora e fauna marina e fluviale alla collaborazione con enti ed istituzioni pubbliche e private per promuovere una consapevolezza ambientale, così come la formazione a 360 gradi dei nostri volontari e la ricerca scientifica. Non da ultimo il coinvolgimento diretto nelle nostre attività e sensibilizzazione delle fasce sociali in una condizione di svantaggio bio – psico – sociale. Per questo motivo utilizziamo strumenti specifici appositamente creati come il Braille per i non vedenti, la Lingua Italiana dei Segni / Dattilologia e la Comunicazione Aumentativa Alternativa. Radio Nocciolina: Ho capito. Quali mezzi e strategie usate? Nicola Di Battista: Possiamo definire come mezzi e strategie che utilizziamo l’azione diretta, cioè intervenire direttamente sul campo con i nostri volontari e con i nostri mezzi. Abbiamo una parte di volontari che sono subacquei di un certo spessore a livello nazionale, così così come professionisti del settore biologico e sociale; appunti interveniamo dove c’e il bisogno di intervenire per pulire un pezzo di costa o un pezzo di fiume, quindi agiamo direttamente. Radio Nocciolina: Ho capito. Quindi possiamo parlare di una cultura ambientale? Se si come possiamo attuarla? Nicola Di Battista: Certo che si. Possiamo attuarla ogni giorno nel nostro piccolo dando l’esempio. Importante è anche fornire alle nuove generazioni, quindi ai bambini, fin dall’inizio dei percorsi scolastici, gli strumenti per agire direttamente, informarsi sui temi ambientali, conoscere le problematiche che affliggono non solo il mare, ma tutto l’ecosistema. Radio Nocciolina: Quali sono i rischi che il mare corre oggi? Nicola Di Battista: I rischi che il mare corre oggi possiamo definirli e riassumerli sotto la parola molteplici. Essi vanno dalla pesca eccessiva e indiscriminata ai rifiuti, dallo sversamento in mare di idrocarburi all’abbandono in mare di attrezzi da pesca, così come un non corretto smaltimento dei rifiuti da parte dei depuratori. Radio Nocciolina: Quali sono i rischi che gli animali marini corrono oggi? Nicola Di Battista: I rischi sono per lo più legati alle attività dell’uomo, quindi a tutte quelle azioni illegali. Basti pensare alle reti derivanti, vere e proprie trappole che bloccano i pesci e i mammiferi sui fondali marini, quindi non permettendogli di uscirne fuori e respirare. Così come l’importunare animali marini quando sono vicino alle coste, accarezzandoli o addirittura andandogli a importunare quando depongono le uova, come ad esempio la deposizione delle tartarughe sulle coste. Altri rischi sono i rifiuti tossici sversati in mare, i quali alterano le caratteristiche biologiche degli animali presenti in zona e dell’ecosistema circostante. Radio Nocciolina: Certo. Quali sono i pericoli delle micro plastiche? Nicola Di Battista: Essi sono molteplici. Essi vanno dall’essere ingeriti dagli animali fino al comporre, compattandosi, in vere e prore isole di plastica. Tali micro plastiche, una volta ingerite dagli animali, sono veri e propri tappi che non permettono le normali funzioni fisiologiche dell’animale stesso, causando in tal modo la sua morte. Radio Nocciolina: Accipicchia. Cosa sono le isole di plastica? Nicola Di Battista: Le isole di plastica sono veri e propri continenti di plastica. Esse sono dovute al confluire delle correnti oceaniche in determinate parti del mare, il quale accumula detriti e scarti di plastica creando veri e propri continenti galleggianti. Possiamo anche notare che nella parte dell’Oceano Pacifico che si trova tra la California e le isole Hawaii, nel 1997 fu scoperto per la prima volta una di queste isole di plastica e venne chiamata Pacific Trash Vortex, quindi una sterminata macchia di rifiuti, grande quanto il Texas, che galleggia per il mare liberamente Radio Nocciolina: Si, enorme quindi. Nicola Di Battista: Si. Radio Nocciolina. Ho capito. Altra domanda che volevo farti è cosa sono le reti fantasma? Nicola Di Battista: Come ho detto prima le reti fantasma sono attrezzature da pesca che vengono abbandonate o perse in mare dai pescatori. Oltre a inquinare, mettono in pericolo la flora e la fauna, soprattutto le specie in via d’estinzione. Gli animali (marini e no) che non riescono ad evitarle, una volta che ne sono intrappolati nelle reti fantasma, sono inesperti nel liberarsi da esse e spesso per loro le conseguenze sono fatali. Basta penare che in queste reti possono rimanere impigliati pesci, delfini, tartarughe marine, uccelli marini e altri animali marini che nuotano liberamente nelle acque. Queste reti possono provocare anche delle lesioni abbastanza gravi agli animali ecco. Radio Nocciolina: Quindi noi cosa possiamo fare noi nel nostro piccolo? Nicola Di Battista: Quello che noi consigliamo è di informarsi su quali sono i reali pericoli che l’ecosistema marino corre, iniziando anche a utilizzare nel nostro piccolo strategie e azioni che diano l’esempio, come ad esempio preferire gli imballaggi di carta a quelli di plastica o utilizzare oggetti biodegradabili. Importante è anche fornire alle nuove generazioni, gli strumenti per agire diversamente, informarsi sui temi ambientali, conoscere le problematiche che affliggono non solo il mare, ma anche tutto l’ecosistema: quello che prima definivamo come cultura ambientale. Non da meno sono le azioni dirette, come ci piace definirle a noi, di pulizia spiagge e fondali. Radio Nocciolina: Quindi tu dicevi anche di parlarne a scuola! Partire dalla scuola. Nicola Di Battista: Si partire dalla scuola. Partire con programmi specifici che sono e che rientrano nelle attività che svolgiamo. Radio Nocciolina: Certo è importante.Per concludere, come possiamo contattarvi e collaborare con voi? Nicola Di Battista: Disponiamo di una pagina facebook, in cui nome è Care The Oceans Organizzazione di volontariato, e di una e mail che è caretheoceans@gmail.com e di un sito internet il cui indirizzo è https://caretheoceans.wixsite.com/caretheoceans. I nostri obiettivi, ci tenevo anche a ripeterlo, sono quelli, come dicevi tu giustamente Silvia, di coinvolgere i bambini sin dalla più tenera età per sensibilizzarli al problema e avere anche di coinvolgere ragazzi che si trovano in svantaggio bio – psico – sociale, quindi favorire anche un integrazione sociale anche per questi ragazzi. Radio Nocciolina: Certo certo. È giusto che i bambini sin dalla più tenera età si rendano conto di certe problematiche. Allora ricordiamo caretheoceans@gmail.com e avete anche il sito Nicola Di Battista: si. Siamo facilmente rintracciabili. Radio Nocciolina: Si. Care The Oceans mi raccomando. Ringraziamo Nicola Di Battista per essere stato qui con noi. Noi continueremo con te anche a lavorare e ci saranno delle trasmissioni. Parleremo e commenteremo, anche voi commentare gli interventi di Nicola. Grazie e Ciao. Nicola Di Battista: Grazie Silvia e grazie a voi.


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