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La HMS Victory

  • Immagine del redattore: Nicola Di Battista - Care The Oceans
    Nicola Di Battista - Care The Oceans
  • 26 giu 2018
  • Tempo di lettura: 5 min

La HMS Victory è un vascello di prima classe, a tre ponti da 104 cannoni della Royal Navy, costruita negli anni 1760. Risiede nel suo bacino di carenaggio a Portsmouth come nave museo. La polena, sostituita nel 1801, porta all’interno di un medaglione i segni delle Armi Reali e dell’Ordine della Giarrettiera. Vi sono due iscrizioni: Honi soit qui mal y pense (sia svergognato chi pensa male) e Dieu et mon droit (Dio e il mio diritto). Il medaglione è sostenuto da due putti e sormontato da una corona. Nel dicembre 1758 il sovrintendente del Chatham Dockyard venne incaricato di preparare un bacino di carenaggio per la costruzione di una nuova nave di prima classe da 100 cannoni. Questo era inusuale per l’epoca, durante tutto il XVIII secolo solo dieci navi di questo tipo furono costruite, la Royal Navy preferiva navi più piccole e più manovrabili ed era insolito che più di due fossero in servizio simultaneamente. I piani di costruzione arrivarono nel giugno 1759 ed erano basati sulla HMS Royal George che era stata varata dal Woolwich Dockyard nel 1756. La chiglia venne impostata il 23 luglio 1759 nell’Old Single Dock) (ora molo n. 2) ed il nome venne scelto nell’ottobre 1760 per commemorare l’Annus Mirabilis o Anno delle Vittorie del 1759. In quell’anno della Guerra dei sette anni l’Inghilterra aveva vinto le battaglie terrestri di Québec, Minden e quelle navali di Lagos e Quiberon Bay. Ci furono alcuni dubbi sul fatto che fosse un nome adatto poiché la precedente nave di prima classe Victory era andata persa con tutto l’equipaggio nel 1744. Una volta costruita l’intelaiatura era normale coprire la nave e lasciarla stagionare per diversi mesi. Comunque a causa della fine della guerra dei sette anni rimase in questa condizione per quasi tre anni, il che ne migliorò la longevità. I lavori ricominciarono nell’autunno 1763 e fu infine varata il 7 maggio 1765. Era costata 63.176 sterline e 3 scellini e per la sua costruzione erano stati utilizzati circa 6.000 alberi (di cui circa il 90% erano querce e per il rimanente, olmi, pini e abeti). Non essendoci un immediato impiego per essa, venne posta in riserva ordinaria e per 13 anni rimase al coperto, priva di alberi e collocata in manutenzione generale, ancorata nel fiume Medway, fino a che la Francia non si unì alla Guerra d’Indipendenza americana. Venne commissionata nel 1778 sotto il comando del rear admiral John Campbell (1° capitano) e del capitano Jonathan Faulknor (capitano in seconda), come nave ammiraglia dell’ammiraglio Augustus Keppel. Venne armata con cannoni a canna liscia in ghisa, 30 da 32 e 42 libbre, 30 da 24 libbre e 40 da 12 libbre. Successivamente venne armata anche con due carronate che sparavano palle tonde da 68 libbre. Keppel prese il mare da Spithead il 9 luglio 1778 con 30 vascelli ed il 23 luglio avvistò una flotta francese di 29 vele a circa 160 km a ovest di Ushant. L’ammiraglio francese, il conte Comte d’Orvilliers, che aveva ordini di evitare la battaglia venne tagliato fuori da Brest ma riuscì a mantenersi sopravento. Due delle sue navi sopravento sfuggirono nel porto, lasciandolo con 27 navi. Le due flotte manovrarono con venti mutevoli ed un pesante scroscio di pioggia fino a che la battaglia non divenne inevitabile; la flotta britannica più o meno in colonna e quella francese un po’ disordinata. Comunque la flotta francese riuscì a passare sopravento alla flotta britannica con le sue navi più avanzate. Verso un quarto a mezzogiorno la Victory aprì il fuoco contro la 110 cannoni Bretagne e quindi sulla 90 cannoni Ville de Paris. L’avanguardia britannica subì poche danni ma la retroguardia di sir Hugh Palliser soffrì considerevolmente. Keppel segnalò di virare con la poppa al vento e di seguire la flotta francese, ma Palliser non si adeguò all’ordine ed il combattimento non riprese. Keppel subì un processo, ma venne scagionato dalle accuse mentre Palliser venne criticato da un’inchiesta fino a che tutto l’affare non si trasformò in uno scontro politico. Nel marzo 1780 lo scafo sotto alla linea di galleggiamento venne rivestito con 3.923 fogli di rame per proteggerlo dalla teredine. Il 2 dicembre 1781 la Victory – ora al comando del capitano Henry Cromwell e nave ammiraglia del viceammiraglio Richard Kempenfelt – navigò con altri 11 vascelli, una 50 cannoni e cinque fregate, per intercettare un convoglio partito da Brest il 10 dicembre. Ignorando il fatto che il francese Conte de Guichen disponeva di 21 vascelli, Kempenfelt ordinò un inseguimento quando avvistò le navi il 12 dicembre ed inizio la seconda battaglia di Ushant. Quando notò la superiorità numerica francese si accontentò di catturare quindici vele del convoglio. I francesi furono dispersi da un burrasca e forzati a tornare in porto. Nel 1796 era al comando del capitano Robert Calder (primo capitano) e del capitano George Grey (secondo capitano) sotto la bandiera dell’ammiraglio sir John Jervis. Il 18 gennaio 1797 salpò da Tagus e, dopo essere stata rinforzata il 6 febbraio da altre cinque navi dalla Gran Bretagna, la sua flotta consisteva di 15 vascelli e 6 fregate. Il 14 febbraio la fregata portoghese Carlotta, comandata da uno scozzese di nome Campbell sotto contratto portoghese, portò la notizia della vicinanza di una flotta spagnola. Jervis manovrò per intercettarla scontrandosi nella Battaglia di Capo St. Vincent con gli Spagnoli, uscendone vincitore.Horatio Nelson al comando della HMS Captain giocò anche un ruolo decisivo in questa battaglia. Nel febbraio 1798 la Victory era stazionata a Chatman al comando del tenente di vascello (Lieutenant) J. Rickman. L’8 dicembre essendo stata giudicata ormai inadatta al servizio come nave da guerra venne destinata ad essere convertita in nave ospedale per ospitare i prigionieri di guerra feriti francesi e spagnoli. Nel 1799 Rickman venne sostituito dal tenente di vascello J. Busbridge. Comunque l’8 ottobre 1799 la HMS Impregnable venne persa al largo di Chichester, essendosi arenata durante il viaggio di ritorno a Portsmouth dopo aver scortato un convoglio diretto a Lisbona. Non essendo possibile rimetterla in condizione di galleggiabilità venne smantellata. Di conseguenza, per riempire il vuoto della mancanza di una nave di prima classe, l’Ammiragliato decise di ricondizionare la Victory. I lavori iniziarono nel 1800 ma con il loro procedere vennero scoperti di continuo nuovi difetti ed i lavori di riparazione si trasformarono in una ricostruzione estesa. Il costo finale fu di 70.933 sterline contro un preventivo iniziale di 23.500. Vennero aggiunti ulteriori cannoni, portandola da 100 cannoni a 104 e la santa barbara venne rivestita in rame. Venne rimpiazzata la polena e l’albero maestro, riverniciata cambiandone lo schema di colori dal rosso al nero e giallo odierno. I portelloni dei cannoni, originariamente dipinti di giallo in armonia con lo scafo, vennero più tardi ridipinti in nero, dando origine ad un disegno chiamato Nelson chequer (“scacchiera di Nelson”), che venne adottato da tutte le navi della Royal Navy dopo la battaglia di Trafalgar. I lavori terminarono l’11 aprile 1803 e la nave lasciò Portsmouth il 14 maggio al comando di Samuel Sutton.


 
 
 
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