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La tartaruga di Kemp (Lepidochelys kempii)

E’ la più rara tartaruga marina. È una delle due specie viventi del genere Lepidochelys (l'altra è L. olivacea, la tartaruga olivacea).

Questa specie deve il suo nome a Richard Kemp (uno studioso di Key West), che ne inviò per la prima volta un esemplare a Samuel Garman ad Harvard. L'etimologia del termine ridley, invece, impiegato in lingua inglese per indicare le due specie del genere Lepidochelys, è sconosciuta. Prima che tale termine divenisse di uso comune, L. kempii era nota semplicemente come turtle («tartaruga»).

Almeno una fonte indica che in passato questa specie era nota anche come heartbreak turtle, «tartaruga crepacuore». Nel suo libro The Great Ridley Rescue, Pamela Philips sostiene che questo nome fu coniato dai pescatori, i quali, accorgendosi che le tartarughe morivano dopo essere state ribaltate sul dorso, pensavano erroneamente che le tartarughe «morissero di crepacuore» La tartaruga di Kemp è la più piccola tartaruga marina vivente: infatti misura al massimo 61–91 cm di lunghezza e pesa in media 45 kg. Come le altre tartarughe marine, presenta un corpo appiattito in senso dorso-ventrale, zampe anteriori adattatesi a mo' di pinne natatoie e un becco corneo. Generalmente le tartarughe di Kemp prediligono le acque calde, ma talvolta si spingono a nord fino al New Jersey. Migrano attraverso il Golfo del Messico e le acque della Florida e spesso si incontrano nelle acque al largo della Louisiana. Il loro areale comprende l'Oceano Atlantico e il Golfo del Messico. Quasi tutte le femmine ritornano ogni anno su una singola spiaggia - Rancho Nuevo, nello stato messicano del Tamaulipas - per deporre le uova. Nelle loro peregrinazioni, alcuni esemplari raggiungono perfino le coste dell'Irlanda. La tartaruga di Kemp si nutre di molluschi, crostacei, meduse, alghe e ricci di mare. La popolazione è gravemente minacciata a causa dell'intensa raccolta delle uova, soprattutto da parte della popolazione indigena[7]. Ci si è resi conto del drammatico declino quando, nel 1978, si constatò che erano solo 500 le femmine nidificanti in un anno intero sulla spiaggia di Rancho Nuevo, rispetto alle 42.000 di un solo giorno documentate da un filmato del 1947. I provvedimenti presi per proteggere la spiaggia e i nidi non sono però bastati a risollevare le sorti demografiche di questa popolazione. L'interazione con la pesca, specialmente quella ai gamberi, l'industria dell'estrazione petrolifera (con piattaforme installate nel Golfo del Messico), lo sviluppo costiero e l'inquinamento luminoso compromettono gravemente la spiaggia di nidificazione. Come nelle altre specie di tartarughe marine, anche l'ingestione di spazzatura, i cambiamenti climatici e gli accumuli di metalli pesanti danneggiano tutti gli stadi vitali.

Nel settembre del 2007, a Corpus Christi (Texas), gli operatori naturalistici registrarono un record di 128 tartarughe di Kemp nidificanti sulle spiagge del Texas, tra cui 81 su North Padre Island (Parco Marino di Padre Island) e 4 su Mustang Island. Nello stesso anno i conservazionisti rilasciarono lungo la costa texana 10.594 piccoli di tartaruga di Kemp. Malgrado sia protetta, questa tartaruga è molto popolare in Messico, dove è sfruttata per la pelle, impiegata nella fabbricazione di stivali, e a scopo alimentare.


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