Lasciali vivere non mangiarli
Pasqua, puntualmente, coincide con la mattanza di milioni di agnelli e capretti. Secondo recenti dati Istat, in Italia, nel periodo pasquale, la macellazione di ovini e caprini raggiunge cifre esorbitanti: 3 milioni e 300 mila agnellini circa, di soli 22 giorni, verranno abbattuti, più altri 700.000 capi per un totale 5.600 tonnellate di carne. Nel nostro Paese il consumo di ovini e caprini non è altissimo, ma durante questo periodo si verifica il maggior incremento: più del 60% della richiesta abituale, il doppio rispetto alla media mensile. La normativa italiana sulla tutela dell’animale durante la macellazione prevede lo stordimento degli animali prima dell’abbattimento, eccezione fatta per il caso delle religioni islamiche ed ebraiche che impongono che l’animale sia macellato senza preventivo stordimento. In molti paesi europei, come Svizzera e Svezia, invece, vengono condannate anche le pratiche halal e kosher. A Pasqua, per far fronte all’aumento della domanda di carne ovina, molti animali arrivano dai paesi dell’Est a bassissimi costi, costretti ad affrontare i cosiddetti “viaggi dell’orrore” senza soste, cibo e acqua, per poi essere lasciati per ore davanti ai macelli, tra le urla dei loro compagni, consapevoli di ciò che li attende. Senza contare gli allevamenti intensivi – e inumani – che vengono praticati per garantire la nascita di un numero di agnellini sufficiente a coprire la richiesta del mercato sotto Pasqua. Meglio rifletterci su prima di fare la spesa. Le vittime della cosiddetta “Pasqua di sangue” sono cuccioli tra i 30 e i 40 giorni di vita, strappati prematuramente alle loro madri dopo una gravidanza di 5 mesi regolata in modo tale da poterli uccidere quando pesano circa una decina di chili. La pratica della macellazione è assolutamente atroce: la Pasqua è una festa dello spirito, non della carne. E senz’altro non della carne di migliaia di agnelli che ogni anno vengono sterminati per diventare un piatto di portata». Invitiamo le persone a riflettere bene su ciò che si cela dietro a quelle confezioni anonime in cui viene imballato ciò che resta dei poveri agnelli e a scegliere di festeggiare una Pasqua di vita, una Pasqua non di sangue. Organizzazione di Volontariato per la difesa della flora e fauna acquatica e con progetti di inclusione sociale per persone in svantaggio bio – psico – sociale “Care The Oceans”.
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