Il pirata Edward Teach, ovvero Barbanera. Il pirata diabolico.
- Nicola Di Battista - Care The Oceans
- 14 feb 2018
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Nel 1684 uscì un libro di Alexandre Exquemelin – anch’egli un ex corsaro – dedicato alla pirateria. Fu da quel momento in poi che la figura di questi avventurieri, che prima era descritta solo tramite racconti orali, cominciò ad entrare nella leggenda. E le figure dei capitani di queste navi divennero piene di particolari fantasiosi. Particolari che non piacquero molto a Henry Morgan, che non a caso fece causa a Exquemelin e ottenne una ritrattazione su alcune pagine a lui dedicate. Ma se Morgan non amava essere descritto in vesti mitiche e leggendarie, lo stesso non si può dire del suo principale erede nei Caraibi, Edward Teach. Il pirata, che detenne il controllo del Mar dei Caraibi negli anni ’10 del Settecento, è infatti oggi noto come Barbanera e si presentava in modo volutamente diabolico. La paura dei pirati era infatti ormai diffusa nella zona, e aggiungerci qualche colpo teatrale non faceva altro che giocare a favore degli assalitori. Della vita di Teach non si sa molto. Probabilmente nacque a Bristol attorno al 1679, ma si trasferì piuttosto giovane in Giamaica. Qui cominciò a lavorare sulle navi corsare che non si confrontavano ormai più con gli spagnoli, ma con i francesi, vera nuova potenza della zona e nemici giurati anche in Europa. Le cronache iniziano a parlare di lui a partire dal 1716, quando, sotto il comando di Benjamin Hornigold, assaltò una ventina di navi in poco più di un anno e mezzo. Quando Hornigold, subito dopo, si ritirò a vita privata, Teach gli succedette al comando. In tre anni catturò più di 100 navi, dominando sui mari delle Bahamas e preoccupando non poco anche gli amministratori britannici. Era infatti finita l’era dei corsari, che agivano direttamente o indirettamente per conto del governo. Barbanera lavorava per suo conto e attaccava tutto e tutti, anche le stesse navi inglesi. Gran parte del suo successo era dovuto non solo alle sue abilità guerresche, ma anche al modo in cui si presentava. La barba, da cui derivava il suo soprannome, era lunghissima e raccolta in trecce. Sotto al cappello si dice che portasse delle micce finte, che faceva accendere durante gli assalti, in modo che la sua faccia fosse sempre circondata dal fumo, quasi a rassomigliarlo al diavolo. La leggenda vuole inoltre che nella stiva della nave spesso portasse zolfo, per migliorare l’entrata scenica. Il suo mito gli sopravvisse e sopravvive ancora oggi, ma la sua fortuna in vita durò poco. Nel 1718, dopo aver rifiutato un’offerta di amnistia, venne attaccato dal governatore della Virginia, che gli mandò contro la nave da guerra Pearl. Nella battaglia che ne seguì Barbanera perse la vita. La sua testa fu mozzata e issata sulla punta del bompresso della Pearl, a dimostrazione della sua avvenuta morte