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Il pirata Henry Morgan. Il più famoso dei bucanieri dei Caraibi

  • Immagine del redattore: Nicola Di Battista - Care The Oceans
    Nicola Di Battista - Care The Oceans
  • 13 feb 2018
  • Tempo di lettura: 2 min

Barbarossa agì nel Mediterraneo, Drake soprattutto nel Pacifico. Furono, d’altronde, questi i mari in cui nei loro rispettivi secoli si concentrava la maggior parte delle attività commerciali, o almeno quelle che era più facile attaccare. Nel corso del XVII secolo, però, il baricentro della pirateria si spostò nei Caraibi. L’Inghilterra aveva infatti colonizzato la Giamaica, un’isola che però era circondata da possedimenti spagnoli e da qualche possesso olandese. E lì si combatté una vera e propria guerra non dichiarata. I rapporti tra Inghilterra e Spagna erano infatti ormai più pacifici del secolo precedente, almeno ufficialmente. Erano però mutati i rapporti di forza. Perché la Spagna era una potenza ormai in decadenza, che ancora faceva sentire il suo peso in Europa ma che non riusciva a controllare il suo grande impero. L’Inghilterra, invece, era in rapida ascesa e, superata la fase delle guerre civili, si avviava a conquistare il mondo. I Caraibi rappresentavano un buon terreno per confrontarsi. Le colonie spagnole erano cariche di ricchezze, ma militarmente inefficienti, mentre dall’Inghilterra arrivavano nella zona giovani ambiziosi. Uno di questi era Henry Morgan, un gallese nato nel 1635 e giunto in Giamaica probabilmente attorno al 1658. Qui il ragazzo ricevette subito incarichi abbastanza importanti, forte di una parentela col vicegovernatore. All’inizio agì soprattutto agli ordini del capitano Edward Mansvelt, un corsaro che agiva spesso per il governatore della Giamaica contro i possedimenti spagnoli. Poi, col passare del tempo, cominciò a dirigere una propria flotta. Dall’Inghilterra arrivavano ordini di fermare l’attività dei corsari, perché questa alla madrepatria dava ormai più grattacapi diplomatici che altro, ma questi ordini raramente venivano rispettati. Morgan, infatti, racimolava sempre ottimi bottini, che rafforzavano anche la forza politica del governatore locale. Il corsaro attaccò porti spagnoli divenuti leggendari come Puerto Principe a Cuba, Cartagena in Colombia e Maracaibo nell’attuale Venezuela. La sua impresa forse più importante la fece però a Panama, nella città di Portobello, che allora era la terza più ricca dell’America spagnola. Per qualche anno dominò quei mari, diventando il prototipo del bucaniere che venne poi descritto nel 1684 da Alexandre Exquemelin nel libro I bucanieri d’America. Nel 1671 venne arrestato e condotto a Londra, per aver violato gli ordini del re. Fu però solo un pro-forma, visto che venne quasi subito scarcerato e nominato a sua volta vicegovernatore della Giamaica. Si occupò, da lì in poi, più di politica che di navigazione, anche se non riuscì a mantenere a lungo il potere. Morì nel 1688 per cirrosi epatica.


 
 
 
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