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I primi sommergibili della marina militare italiana

  • Immagine del redattore: Nicola Di Battista - Care The Oceans
    Nicola Di Battista - Care The Oceans
  • 13 feb 2018
  • Tempo di lettura: 2 min

La storia dei sommergibili italiani inizia nel lontano 1889, quando nell'Arsenale della Spezia l'ing. Giacinto Pullino, Ispettore del Genio Navale, progetta e poi costruisce la nostra prima unità subacquea, il "DELFINO". Il "DELFINO" è un battello di un centinaio di tonnellate, lungo 23 metri e largo 3, portatore di significative innovazioni (come fra l'altro, uno dei primi veri periscopi e la prima bussola giroscopica) che lo pongono subito fra le migliori realizzazioni del momento, a base del successivo sviluppo del sommergibile moderno. Così, fra il 1903 ed il 1909 vengono costruiti altri sei battelli (cinque classe "GLAUCO", nell'Arsenale di Venezia, ed uno, il "FOCA", alla Spezia), seguiti dalle otto unità della classe "MEDUSA" (costruite fra il 1910 ed il 1913 alla Spezia e a Livorno) e poi altre ancora, sì che alla vigilia del primo conflitto mondiale l'Italia, insieme alla Francia, agli Stati Uniti ed alla Germania (che aveva varato il suo primo battello solo nel 1906), è considerata all'avanguardia nella costruzione di sommergibili, destando l'attenzione delle Marine straniere. Nel 1913, infatti, i cantieri nazionali ricevono commesse dalla Marina tedesca e da quella russa. Allo scoppio del I° Conflitto Mondiale la Marina italiana ha in linea una ventina di sommergibili, che durante il conflitto diventeranno più di sessanta, compresi sedici battelli acquistati all'estero (uno, l'"ATROPO", fatto costruire in Germania nel 1911 a scopo di confronto; gli altri in Inghilterra e in Canada). Fra di essi figurano tre posamine (cl. "X") e nove "tascabili" (cl. "A" e "B", 30 e 40 tonn.). Il dislocamento, via via aumentato, raggiunge le 840 tonn. (cl. "MICCA"). I battelli italiani vengono impiegati prevalentemente in Adriatico e quasi esclusivamente contro naviglio da guerra. Fra gli episodi da ricordare, l'eroico combattimento del Smg. "BALILLA" contro due torpediniere austriache e l'epica testimonianza di italianità di Nazario Sauro, istriano di nascita, imbarcato sul Smg. "PULLINO" come Tenente di Vascello di complemento, catturato dagli austriaci il 31 luglio1916 ed impiccato a Pola dieci giorni dopo


 
 
 
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