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Il pirata Barbarossa. Il terribile corsaro ottomano

  • Immagine del redattore: Nicola Di Battista - Care The Oceans
    Nicola Di Battista - Care The Oceans
  • 11 feb 2018
  • Tempo di lettura: 2 min

Una delle figure più mitiche, terribili e leggendarie della pirateria, è stato Barbarossa, il cui vero nome era Khayr al-Dīn. Nato a Mitilene, sull’isola di Lesbo, probabilmente nel 1466, era figlio di un funzionario dell’Impero Ottomano e di una donna greca. La sua figura, in realtà, si pone a metà via tra quella del pirata e quella del corsaro. Mentre il primo, infatti, agisce per suo tornaconto personale, muovendosi liberamente e attaccando chi vuole, il secondo lavora almeno in parte per conto di un governo, compiendo delle scorrerie solo contro i nemici dello Stato di cui è al servizio. Barbarossa, come detto, giocò un buona parte della sua vita tra i due ruoli. A lungo fu corsaro dell’Impero Ottomano, da cui ricevette grandissimi onori e riconoscimenti e a cui donò bottini straordinari per l’epoca. Ma agì anche in varie circostanze in maniera autonoma, assoggettando città e facendosene signore, almeno temporaneamente. D’altronde, le cronache ce lo tramandano come un uomo tanto abile quanto spietato, tanto capace di grandi duelli sui mari quanto di mentire e imbrogliare. La sua fama iniziò a diffondersi attorno agli anni ’10 del Cinquecento. Divenne signore infatti di Algeri e Tunisi, più volte perse e più volte riconquistate, da cui faceva partire i suoi assalti alle coste meridionali dell’Europa. Le sue mete preferite erano spesso le città italiane, soprattutto sul versante tirrenico. Tra le città che assediò e saccheggiò vale la pena di ricordare Reggio Calabria (più volte), Messina, Lipari, Capri, Gaeta, Procida, Terracina, l’isola d’Elba e Diano Marina. Gli scontri con le navi pontificie e genovesi fecero scalpore, così come i duelli con l’ammiraglio Andrea Doria. Oltre all’Italia, si rivolse spesso contro le stesse coste del Nord Africa e contro la Spagna, tanto è vero che contro di lui si scagliarono anche le flotte imperiali di Carlo V. Oltre ad eseguire saccheggi e chiedere riscatti alle città che non volevano subirli, Barbarossa era celebre per catturare migliaia di abitanti dei luoghi – che venivano poi rivenduti come schiavi – e per rapire belle fanciulle, che donava al sultano Solimano I o teneva per sé. Perfino le suore cadevano spesso nelle sue grinfie, visto che potevano essere vendute come vergini. Morto nel 1546, è sepolto in un mausoleo nella zona nord di Istanbul.


 
 
 
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