La bombola subacquea
- Nicola Di Battista - Care The Oceans
- 10 feb 2018
- Tempo di lettura: 3 min
La bombola subacquea è il contenitore ad alta pressione preposto al trasporto sott'acqua della riserva di gas respirabile necessario per la respirazione durante un'immersione. Nella maggior parte dei casi questo gas è aria, ma ormai sempre più spesso si utilizzano gas puri, miscele binarie o ternarie che più generalmente vengono classificate solo come gas. Nella storia dei recipienti in pressione c'è stata una notevole evoluzione e ciò è dovuto alla miglior qualità dei processi di estrusione del metallo in fase di costruzione ed alla miglior qualità dei metalli stessi che hanno visto ridurre gli spessori dei contenitori ed aumentare le pressioni di esercizio. In particolare le pressioni sono passate da circa 100 bar nominali degli anni quaranta ai 150 bar degli anni settanta, ai 200 bar degli anni ottanta. È formata da una bottiglia cilindrica in acciaio o alluminio con una strozzatura detta collo e da una rubinetteria, fissata al collo, per la regolazione del flusso dell'aria. Il fondo può essere arrotondato, ed in questo caso necessita di un fondello in plastica per rimanere in piedi durante l'assemblaggio del gruppo ARA (Autorespiratore ad aria: il "sistema" bombola, erogatore e relativo manometro di misurazione), oppure piatto (quest'ultimo in genere solo sulle bombole di alluminio). Le dimensioni più comuni sono quelle da 0,85, 3, 5, 7, 10, 12, 15, 18 e 20 litri ma in alcuni casi due o più bombole possono essere assemblate in uno o più circuiti d'aria in modo da ottenere capacità superiori. Moltiplicando il volume interno della bombola (in litri) per la pressione di ricarica (in atmosfere) si ottiene la capacità complessiva di gas respirabile. Una bombola da 15 litri, che venga caricata a 200 atmosfere, avrà quindi una capacità totale di 3.000 litri. C'è però da osservare che l'aria, oltre i 100 bar, non si comporta più come un gas perfetto e già a 200 bar c'è un difetto di circa il 10%. Per cui, una bombola da 10 lt riempita a 200 bar ha in realtà 1900 lt di aria circa e non 2000. Questo difetto aumenta all'aumentare delle pressione e quindi, laddove il calcolo esatto dell'autonomia rappresenti un fattore di sicurezza ineludibile, s'applicheranno dei parametri correttivi per conoscere esattamente la quantità di gas disponibile. A causa dei materiali utilizzati e, soprattutto, delle pressioni a cui sono sottoposte, le bombole vanno collaudate presso appositi centri autorizzati a scadenza che varia a seconda dello stato in cui verranno utilizzate. Durante il collaudo viene controllata la corrosione interna ed esterna e la resistenza ad una pressione più alta di quella normale (chiamata pressione di collaudo che varia tra i 300 e i 430 bar). In Italia questi controlli devono essere effettuati dopo 4 anni dalla data di costruzione e in seguito ogni due anni. Il controllo viene effettuato riempiendo la bombola di acqua lasciando spazio solo per circa 1 litro d'aria che viene messo in pressione con una pompa a mano dopo che la bombola viene immersa in una vasca d'acqua. Alla massima pressione di collaudo la bombola rimane pressurizzata per circa 1 min per poi venir timbrata con la data di collaudo e se presente un ingegnere dell'INAIL anche con un timbro a "stellina". La presenza di rubinetterie di vecchia normativa ( 3/4 ) non pregiudica il collaudo della bombola. Se questa non presenta difetti strutturali e supera il collaudo previsto, viene normalmente rimontata la vecchia rubinetteria, opportunamente revisionata e con la sostituzione della guarnizione (o-ring) del collo bombola.