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4 Gennaio: Giornata Internazionale dell'alfabeto Braille


La data di oggi è stata scelta a livello internazionale per commemorare la nascita del francese Luis Braille, che inventò l’alfabeto braille per permettere ai ciechi di leggere e scrivere normalmente.

Figlio di maniscalco, il piccolo Louis rimase cieco ad un occhio dopo essersi ferito con uno degli attrezzi di lavoro del padre. A causa delle scarse condizioni igieniche si sviluppò un’infezione che si propagò anche all’altro occhio, riducendo il bambino di 3 anni alla completa cecità. Louis frequentò un istituto per ciechi dove apprese il metodo di lettura Valentin Haüy e dove, terminati gli studi cominciò ad insegnare. All’età di 20 anni creò l’alfabeto che da lui prese il nome: pare che l’idea sia nata dopo che un militare si recò in visita all’istituto per illustrare ai giovani non vedenti il metodo utilizzato dalle truppe francesi per le comunicazioni notturne scritte. Quel sistema si basava appunto su una serie di punti in rilievo che potevano essere letti con il tatto. Era il 1821 e sarebbe nato il linguaggio che avrebbe migliorato nettamente le condizioni di vita di milioni di individui non vedenti. Luis Braille sviluppò un sistema di simboli composti da puntini in rilievo sulla carta, facilmente percepibili dai ciechi. Tale sviluppo fu dovuto in quanto desiderava imparare a leggere e scrivere autonomamente, nonostante la sua cecità. L’alfabeto Braille si sviluppa attraverso la diversa disposizione di punti in rilievo in uno spazio grande più o meno quanto il polpastrello di un dito indice di un adulto. Ad ogni lettera corrisponde un certo numero di punti disposti in un preciso ordine, riconoscibile al tatto. La grande innovazione, rispetto al sistema di lettura per ciechi utilizzato ancora nel 1800, consisteva nel fatto che attraverso l’alfabeto Braille un non vedente può leggere e scrivere e non soltanto leggere un testo scritto per lui da persone vedenti. Prima del Braille infatti i testi per non vedenti erano costituiti da testi stampati con caratteri normali, in corrispondenza dei quali era applicato un filo di rame che correva dall’altra parte del foglio. In questo modo i caratteri risultavano a rilievo e potevano essere letti con il tatto. Il metodo di scrittura in Braille, invece, è estremamente semplice anche per un non vedente, con l’unica difficoltà che va scritto al contrario rispetto al senso di lettura, tenendo il foglio al contrario. Attraverso un regolo si delimitano le righe in cui si deve imprimere il testo, quindi con un punzone si segnano da destra a sinistra i punti corrispondenti alle lettere da scrivere. In questo modo dall’altra parte del foglio la carta risulterà sollevata in corrispondenza dei punti prescelti e si sarà formato un testo in rilievo.

L'inclusione, il superamento delle barriere e degli ostacoli alla conoscenza sulla flora e fauna acquatica e alla sua tutela sono una delle nostre priorità. A tal proposito l'Organizzazione di Volontariato “Care The Oceans” produce, attraverso i suoi volontari, materiale in Braille da consegnare alle persone non vedenti e agli operatori del settore. L'inclusione, il superamento delle barriere e degli ostacoli alla conoscenza sulla flora e fauna acquatica e alla sua tutuela sono una delle nostre priorità. A tal proposito l'Organizzazione di Volontariato “Care The Oceans” produce, attraverso i suoi volontari, materiale in Braille da consegnare alle persone non vedenti e agli operatori del settore.

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