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I 7 punti della dichiarazione di Milano: “Regole dell’acqua, regole per la vita”.

Il 28 settembre si è conclusa, con l’approvazione della dichiarazione di Milano, la due giorni “Rules of water, rules for life (Regole dell’acqua, regole per la vita), che fa parte del progetto Milano Global e che ha riunito 60 esperti da 14 Paesi del mondo o per la prima edizione di un Forum internazionale promosso dal Milan Center for Food Law and Policy, sotto gli auspici della Presidenza italiana del G7. Gli organizzatori sottolineano che, «Scritta all’insegna dell’agenda Onu 2030 la dichiarazione richiama il ruolo chiave delle donne nella salvaguardia e nella gestione delle risorse idriche così come la fondamentale importanza di iniziative per la formazione di nuove competenze nella gestione e nella protezione dell’acqua. Rules of water, rules for life si è concentrato anche su due tematiche cruciali: il governo dell’acqua nella città, le problematiche di genere che attraversano il tema dell’acqua. Il primo “Premio Internazionale Women Peacebuilders for Water” dedicato alle donne che si battono per risolvere i conflitti legati all’acqua. è andato alla somala Amina Abdulkadir, alla statunitense Erika Weinthal e all’Italiana Mara Tignino. Water – Hack, il primo Hackathon sull’acqua promosso dal ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, ha coinvolto 100 studenti provenienti da 13 scuole italiane si sono riuniti per competere in una maratona progettuale che si è tenuta presso l’Istituto dei Ciechi di Milano, con l’obiettivo di trovare soluzioni innovative per rispondere a tre grandi sfide di interesse globale e locale. A conclusione del Forum Livia Pomodoro, presidente del Milan Center for Food Law and Policy, ha sottolineato: «Abbiamo voluto affidare ai giovani il compito e la responsabilità di indicarci il futuro. Non a caso il forum di Milano con la sua dichiarazione che parla alle giovani generazioni si conclude con la premiazione dei tre migliori progetti che ottanta ragazzi da tutta Italia hanno saputo immaginare per il futuro dell’acqua». Il primo progetto premiato è “Link sink”: sistema che usa sensori su rubinetti collegati ad una App per monitorare e ridurre gli sprechi quotidiane. (Water e City) Il secondo progetto è “Goccia a goccia”: mette in contatto del giovani di Paesi diversi per confrontarsi su tema acqua e sulle problematiche specifiche. (Ambito cooperazione internazionale)

Ecco il testo della Dichiarazione Regole dell’acqua, regole per la vita:

Noi partecipanti alla prima edizione del Forum internazionale “Regole dell’acqua, Regole per la vita” tenutosi a Milano sotto gli auspici della Presidenza italiana del G7 e organizzato per iniziativa del Milan Center for Food and Law Policy con il contributo scientifico dell’Oecd e del Programma WWAP dell’Unesco, congiuntamente dichiarano: L’acqua e la salute sono diritti umani e elementi fondamentali dello sviluppo sostenibile, della inclusività sociale e della pace tra i popoli. Il riconoscimento del diritto all’acqua e alla salute è obiettivo imprescindibile del futuro delle nuove generazioni e di una società equa e solidale. Ciò richiede la progressiva definizione di un quadro normativo e operativo ispirato a forme di collaborazione internazionale. I nostri Governi hanno la responsabilità politica di orientare lo sviluppo sostenibile in via prioritaria alla crescita delle economie inclusive e circolari che salvaguardino la tutela e la valorizzazione delle risorse idriche in un modello di governance multilaterale e crossborder. L’accesso all’acqua è fattore di ‘empowerment’ delle donne. Le donne hanno un ruolo chiave nella salvaguardia e gestione delle risorse idriche, come stabilito dai Principi di Dublino di cui ricorre quest’anno il 25mo Anniversario. Richiamiamo i Governi a tutti livelli e gli altri decisori al di fuori delle pubbliche amministrazioni a far sì che tali Principi siano realizzati e rispettati, permettendo alle donne di operare per assicurare l’accesso universale alla vitale risorsa dell’acqua e una gestione responsabile delle risorse idriche. Occorre riaffermare e rafforzare l’impegno dei paesi firmatari dell’Agenda ONU 2030 sullo Sviluppo Sostenibile con particolare riguardo al ruolo strategico affidato alle Città nella difesa del diritto all’accesso all’acqua sicura e alla salute come diritto umano. Società civile, autorità locali, governi regionali e nazionali, agenzie multilaterali devono sviluppare un approccio condiviso, intersettoriale e multidisciplinare che favorisca forme di collaborazione pubblico-privato nelle politiche ambientali mettendo in stretta relazione le problematiche dell’acqua, dell’ agricoltura e dell’energia. Debbono essere attivati processi di sensibilizzazione sociale e culturale sul consumo dell’acqua come fattore di cittadinanza responsabile e debbono essere avviate nei sistemi scolastici iniziative per la formazione delle nuove competenze richieste dal water management e dalla protezione delle risorse idriche.


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