L’impatto del cambiamento climatico sulle antiche civiltà
Un nuovo studio,“Volcanic suppression of Nile summer flooding triggers revolt and constrains interstate conflict in ancient Egypt” pubblicato su Nature Communications da un team di ricercatori statunitensi e svizzeri, mette insieme paleoclimatologia – la ricostruzione del clima globale del passato – e l’analisi storica e mostra «un legame tra lo stress ambientale e il suo impatto sull’economia, sulla stabilità politica e sulla capacità di combattere nell’antico Egitto».
Alla Yale University spiegano che il team dei ricercatori ha esaminato gli impatti idroclimatici e sociali in Egitto di una sequenza di eruzioni vulcaniche tropicali e alle alte latitudini lungo un arco temporale di 2500 anni e conosciute grazie ai dati raccolti nelle carote di ghiaccio. Gli scienziati si sobno concentrati sulla dinastia Ptolemaica che ha regnato in Egitto dell’antico dal (305 al 30 aC, uno Stato che si era formato dopo le campagne di Alessandro Magno e famoso per la regina Cleopatra e per la grande biblioteca e il faro di Alessandria. Utilizzando un approccio interdisciplinare che combina le evidenze della modellazione climatica delle grandi eruzioni del XX secolo, le misurazioni annuali tra il 622 e il 1902 del livello estive del Nilo dell’Islamic Nilometer, il database umano della variabilità ambientale che si conosce da più tempo -, eé le descrizioni della qualità delle inondazioni del Nilo trovate negli antichi papiri e nelle iscrizioni dell’epoca tolemaica, gli autori dimostrano come le grandi eruzioni vulcaniche abbiano influenzato il flusso del fiume Nilo, riducendo il livello delle inondazioni estiva essenziali per l’agricoltura. I risultati, pubblicati su Nature Communications , «dimostrano che l’integrazione di prove provenienti da scritti storici con i dati paleo climatici può far avanzare la nostra comprensione su come funziona il sistema climatico e come i cambiamenti climatici hanno colpito le società umane». Il principale autore dello studio,Joseph Manning della School of Forestry & Environmental Studies della Yale University, e William K. & Marilyn Milton Simpson, professore di storia e classica alla Yale, sottolineano che «Per coltivare i loro raccolti gli antichi egiziani dipendevano quasi esclusivamente dall’inondazione estiva del Nilo portata in Africa orientale dal monsone dell’est. Negli anni influenzati dalle eruzioni vulcaniche, l’inondazione del Nilo generalmente diminuiva, causando uno stress sociale che potrebbe aver scatenato disordini e aver avuto altre conseguenze e problemi politici ed economici». Un altro autore dello studio, Francis Ludlow dello Yale Climate & Energy Institute e del Department of History della Yale che ora lavora al Trinity College di Dublino, dice che «Il motivo della riduzione delle inondazioni del Nilo è dovuto al fatto che le eruzioni vulcaniche possono rovinare il clima iniettando gas solforosi nella stratosfera, Questi gas reagiscono formando aerosol che rimangono nell’atmosfera in concentrazioni decrescenti per uno o due anni, riflettendo la radiazione solare in entrata dallo spazio. Questi aerosol vulcanici possono influenzare l’idroclima globale. La riduzione delle temperature superficiali può portare ad una riduzione dell’evaporazione dai corpi idrici, riducendo così la piovosità. Se gli aerosol vengono dispersi principalmente nell’emisfero settentrionale, il raffreddamento più elevato in questo emisfero può anche diminuire il riscaldamento estivo che guida la migrazione nordica dei venti del monsone sull’Africa fino agli altopiani etiopici dove il Nilo Blu viene alimentato dai suoi alluvioni estivi». Dato che l’epoca tolemaica è uno dei periodi più documentati dell’antico Egitto, si conoscono con certezza le date dei grandi eventi politici, quel che spesso non è chiaro negli antichi documenti è quali siano stati i fattori specifici che hanno innescato rivolte e disordini. Ora i ricercatori sono stati in grado di mettere in relazione questi eventi con le date delle grandi eruzioni vulcaniche e affermano che «La conoscenza del contesto storico è essenziale per comprendere appieno come gli shock causati dalla diminuzione delle inondazioni del Nilo abbiano agito da inneschi per rivolte e abbiano costretto i tolemaici a muovere guerra». Gli shock provocati dalle deboli inondazioni del Nilo sarebbero avvenuti in un contesto con molteplici difficoltà socioeconomiche e politiche che non sarebbe stato in grado di adattarsi agli impatti della variabilità del Nilo. Manning aggiunge che «L’Egitto e il Nilo sono strumenti molto sensibili al cambiamento climatico e l’Egitto fornisce un laboratorio storico unico nel quale studiare la vulnerabilità sociale e la risposta ai bruschi shock vulcanici. La soppressione delle inondazioni del Nilo causata dalle eruzioni storiche è stata poco studiata, nonostante i fallimenti del Nilo ben documentati con gravi conseguenze sociali coincidenti con le eruzioni nel 939 e nel 1783-1784 in Islanda e nel 1912 in Alaska. Con le date delle eruzioni vulcaniche fissate esattamente nel tempo, possiamo vedere come la società si muove intorno a loro. Questa è la prima volta per la storia antica che possiamo cominciare a parlare di una comprensione dinamica della società. Questa ricerca non solo cambia la percezione dei cambiamenti climatici su vari livelli, dagli shock a breve termine ai cambiamenti più lenti e più a lungo termine, ma sta anche rivoluzionando la comprensione delle società umane e di come le forze della natura le abbiano innescate in passato». Un’altra autrice dello studio, Jennifer Marlon della Yale School of Forestry & Environmental Studies, fa notare che «E’ molto raro nella scienza e nella storia avere prove così forti e dettagliate che documentano come le società hanno risposto agli shock climatici in passato, Lo studio riflette un notevole progresso nell’integrazione della ricerca tra scienziati e storici e sottolinea la necessità di un maggiore scholarship interdisciplinare per documentare e analizzare meglio come gli esseri umani hanno affrontato ai cambiamenti ambientali passati e hanno reagito». Infatti, i ricercatori sono convinti che «Lo studio fornisce un contesto storico su ciò che sta accadendo oggi e su cosa può accadere in futuro e dimostra che c’è bisogno di ulteriori indagini sugli effetti del cambiamento climatico sulle società moderne in tutto il mondo». Manning conclude: «Non c’è più stata una grande eruzione che abbia avuto effetti sul sistema climatico globale dall’eruzione del Monte Pinatubo nelle Filippine nel 1991. Viviamo in un periodo in cui siamo abbastanza tranquilli in termini di grandi eruzioni vulcaniche che hanno effetti sul clima. Molti vulcani eruttano ogni anno, ma non hanno effetti il sistema climatico al livello di alcune eruzioni del passato. Prima o poi, sperimenteremo una grande eruzione vulcanica, e forse un cluster di esse, che agirà per esacerbare la siccità in parti del mondo sensibili».