La Convenzione Internazionale per la Prevenzione dell'Inquinamento causato da navi
La MARitime POLlution (MARPOL 73/78 - Convenzione Internazionale per la Prevenzione dell'Inquinamento causato da navi), rappresenta una delle più importanti convenzioni per la tutela dell’ambiente marino. E’ stata elaborata per la necessità di controllare il rilascio in mare, accidentale o deliberato, di idrocarburi e di tutte le altre sostanze ritenute pericolose e inquinanti con lo scopo di minimizzare così l’inquinamento dei mari prodotto dalle navi sia durante operazioni di routine che accidentalmente.
La MARPOL è la combinazione di due trattati internazionali:
• La convenzione del 1973, che ha incorporato la precedente Convenzione Internazionale per la Prevenzione dell'Inquinamento delle Acque Marine da Idrocarburi (OILPOL), firmata a Londra il 12 maggio 1954, ratificata dall'Italia con la Legge 23 febbraio 1961, n. 238;
• Il protocollo del 1978, firmato durante la conferenza TSPP (Tanker Safety Pollution Prevention) organizzata in seguito ai disastri ambientali causati da petroliere negli anni ’75-‘78.
La MARPOL, ratificata in Italia con le leggi 462/80 e 438/82, è costituita da 20 articoli e 6 annessi:
• Annesso 1 – norme per l’inquinamento da oli minerali (in vigore dal 1983)
• Annesso 2 – norme per la prevenzione dell’inquinamento da sostanze liquide nocive (in vigore dal 1987)
• Annesso 3 – norme per la prevenzione dell’inquinamento da sostanze inquinanti trasportate per mare in imballaggi (in vigore dal 1992)
• Annesso 4 – norme per la prevenzione dell’inquinamento da liquami scaricati dalle navi (in vigore dal 2003)
• Annesso 5 – norme per la prevenzione dell’inquinamento da rifiuti solidi scaricati dalle navi (in vigore dal 1988)
• Annesso 6 – norme per la prevenzione dell’inquinamento atmosferico da scarichi dei motori marini (in vigore dal 2005.)
Oltre alle norme per la prevenzione dall’inquinamento da sostanze di vario tipo, gli annessi stabiliscono l’esistenza di zone speciali nelle quali, a causa delle loro caratteristiche (scarsa circolazione, mari chiusi, etc…), si richiede l’applicazione di metodi obbligatori per prevenirne l’inquinamento. Il Mar Mediterraneo rientra in queste zone speciali per gli annessi 1 e 5. La convenzione, al 2011, è stata ratificata da 170 stati più 3 membri associati.