Agenda 21 La Conferenza di Rio De Janeiro
Il concetto di Sviluppo sostenibile viene introdotto dalle Nazioni Unite nel Rapporto “Our Common Future”, meglio conosciuto come Rapporto Brundland, nel 1987. Viene quindi esplicitato come impegno e priorità della comunità internazionale alla Conferenza delle Nazioni Unite su ambiente e sviluppo tenutasi a Rio de Janiero nel 1992. In questa occasione i rappresentanti di 181 paesi, fra i quali l’Italia, hanno ufficialmente adottato “Agenda 21” quale riferimento globale per lo sviluppo sostenibile nel 21° secolo. Il documento individua una serie di obiettivi economici, sociali, culturali e di protezione ambientale, per il raggiungimento dei quali è richiesto un attivo coinvolgimento della popolazione interessata e un rafforzamento delle autorità locali.
In Agenda 21 viene riconosciuta la necessità che i governi adottino una strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile utilizzando ed armonizzando le politiche settoriali, con l’obiettivo di "assicurare uno sviluppo economico responsabile verso la società, proteggendo nel contempo le risorse fondamentali e l'ambiente per il beneficio delle future generazioni”. Con l’importanza dell’etica della sostenibilità viene sottolineato il coinvolgimento e la responsabilità di ciascun livello di governo, sovranazionale, nazionale e locale nel farsi carico dell’attuazione di misure atte a realizzare il proprio sviluppo sostenibile.