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Navi affondate, dal Titanic all’Andrea Doria: tutti i precedenti.

Navi affondate, dal Titanic all’Andrea Doria: tutti i precedenti

L’incidente che ha coinvolto la nave Costa Concordia, incagliatasi all’Isola del Giglio (Grosseto), e’ solo una delle ultime tragedie avvenute in mare. Le immagini della nave che cola a picco e le persone, che prese dal panico si sono gettate in mare, riportano alla mente il Titanic. Era considerato l’inaffondabile, un mito per quell’epoca, un gioiello della tecnologia marina in quell’inizio di Novecento eppure il transatlantico impiego’ solo due ore e 40 minuti per colare a picco nelle gelide acque dell’Atlantico, dopo la collisione con un iceberg. Morirono oltre 1500 persone. Sono le 23.40 del 14 aprile 1912 quando il Titanic impatta con un gigantesco iceberg mentre e’ in piena corsa. Alle ore 2.30 del 15 aprile 1912, la nave martoriata giaceva gia’ in silenzio sul fondo dell’Atlantico. Il Titanic aveva navigato il venerdi’ e il sabato prima della tragedia su un mare calmo con tempo buono, ma domenica 14 aprile 1912 durante il giorno ricevette sette avvertimenti di presenza ghiaccio. I rapporti erano arrivati dalle imbarcazioni Noordam, Caronia, Baltic, Amerika, Californian e Mesaba. Per questo il Titanic segui’ la rotta dell’Ourward Southern Track, un ”corridoio” concordato e seguito dalle navi di linea in quella stagione. Nonostante gli avvertimenti, l’armatore Bruce Ismay e il Capitano Edward John Smith non sembrarono preoccuparsene. Il 26 luglio 1956, speronato dalla nave svedese Stockholm, affonda il transatlantico Andrea Doria, vanto della cantierista italiana e della marina commerciale mondiale. Nella collisione, avvenuta al largo di New York, perdono la vita 46 passeggeri della nave italiana e 5 marinai di quella svedese. Altre tre persone muoiono successivamente. Risale al 10 aprile del 1991 l’incidente del Moby Prince, la piu’ grande tragedia della marina mercantile italiana dal dopoguerra, 140 morti e un solo superstite. Alle 22.25 il traghetto, partito da Livorno venti minuti prima, va in fiamme nelle acque antistanti il porto toscano. Il traghetto, forse a causa della nebbia, era finito contro la petroliera Agip Abruzzo. La notte del 29 giugno del 2005 invece una nave cisterna ‘Audace’ sperona il peschereccio ‘Padre Pio’. Sono le 2 circa quando l”Audace’ spacca in due la piccola imbarcazione: i tre uomini a bordo per giorni restano dispersi. I loro corpi furono recuperati i primi giorni di luglio. Sono le 17.54 del 15 gennaio 2007, quando la motonave Susan Borchard si scontra nelle acque dello Stretto di Messina con il mezzo veloce delle Ferrovie dello Stato, Segesta Jet.


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