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I codici di condotta adottati a livello internazionale

°Codice di Condotta per una Pesca Responsabile (FAO, 1995) = Il Codice di Condotta per una Pesca Responsabile redatto dalla FAO è un documento di riferimento inteso a fornire una struttura organizzata alle legittime aspirazioni nazionali ed internazionali per un uso sostenibile delle risorse acquatiche. Il Codice, concepito per essere recepito dai singoli Stati su base volontaria, è tuttavia parzialmente fondato su normative internazionali largamente condivise, tra cui quelle formulate nella Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare. Alcuni articoli del Codice contemplano anche norme direttamente od indirettamente legate alla problematica degli attrezzi da pesca persi e/o abbandonati in mare. La FAO ha prodotto inoltre una serie di Linee Guida Tecniche per una Pesca Responsabile in cui delinea le corrette procedure per la marcatura dei pescherecci e degli attrezzi da pesca e per le attività di pesca. In particolare afferma che: i responsabili di un peschereccio o di qualsiasi altra attività di pesca, dovrebbero cercare per recuperare gli attrezzi da pesca persi. Nel caso di tentativi falliti di recupero, le dimensione, il tipo, la posizione e la marcatura degli attrezzi devono essere segnalati alle autorità competenti. Qualsiasi altro attrezzo perduto ritrovato, dovrebbe, per quanto possibile, essere recuperato e portato in porto o se non recuperato, i dettagli dell’attrezzo e la sua posizione devono essere segnalati alle autorità competenti. ° Codice Europeo di Buone Pratiche per una Pesca Sostenibile e Responsabile (CCPA, 2003) = Il Comitato Consultivo per la Pesca e l’Acquacoltura (CCPA) ha redatto con la partecipazione attiva dei pescatori e delle altre parti interessate il Codice Europeo di Buone Pratiche per una Pesca Sostenibile e Responsabile. Il CCPA riunisce i principali organismi del settore della pesca e dell’acquacoltura (armatori, imprese di produzione, di trasformazione e di commercializzazione) e alcune organizzazioni rappresentative (associazioni di consumatori, di difesa dell’ambiente e di sviluppo), offrendo alle parti interessate uno spazio per discutere le questioni sollevate dalla creazione della politica comune della pesca (PCP). Il Codice Europeo fissa norme comportamentali per il settore della pesca atte a favorire e preservare ecosistemi marini sani e a consentire l’esercizio di una pesca responsabile. Rifacendosi al quadro fornito dal Codice di Condotta della FAO, il Codice Europeo contempla in modo più specifico le attività di pesca dell’Unione ed è fondamentalmente destinato agli operatori del settore alieutico. Tra le disposizioni che gli operatori europei del settore della pesca dovrebbero impegnansi ad adottare per “il rispetto delle risorse ittiche e del loro ambiente” vi è anche: “Adottare le misure necessarie per ridurre al minimo il rischio di perdita di attrezzi da pesca. Per quanto fattibile, si cercherà di recuperare al più presto gli attrezzi perduti. Qualora non fosse possibile il recupero immediato, il comandante registrerà la posizione dell’attrezzo perduto, la comunicherà alle autorità competenti e cercherà di provvedere successivamente al recupero”.


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