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DIRETTIVA QUADRO SULLE ACQUE (2000/60/CE)

La direttiva 2000/60/CE (Direttiva Quadro sulle Acque) istituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia di acque ed ha introdotto un approccio legislativo innovativo sia dal punto di vista ambientale che da quello amministrativo-gestionale. L'obiettivo è la protezione delle acque interne superficiali, di transizione, costiere e sotterranee, per prevenirne e ridurne l'inquinamento, promuoverne un utilizzo sostenibile, proteggere l'ambiente acquatico, migliorare le condizioni degli ecosistemi acquatici e mitigare gli effetti delle inondazioni e della siccità. Nella Direttiva viene anche stabilito che entro il 2015 tutte le acque comunitarie debbano aver raggiunto un livello qualitativo definito di “buono stato ecologico e chimico”. Lo stato ecologico viene definito come espressione della qualità della struttura e del funzionamento degli ecosistemi acquatici. La classificazione avviene attraverso la valutazione degli Elementi di Qualità Biologica (EQB), supportati da elementi idromorfologici e chimico-fisici. Per quanto riguarda le aree marino-costiere, gli EQB sono rappresentati da: composizione, abbondanza e biomassa del fitoplancton, composizione e abbondanza dell'altra flora acquatica e dei macroinvertebrati bentonici. Per gli ambienti di transizione, vengono considerati anche lo studio della composizione e abbondanza della fauna ittica. Tali valutazioni vengono integrate da indagini sulla presenza delle sostanze prioritarie e pericolose prioritarie, condotte a livello del sedimento e della colonna d’acqua. La direttiva è entrata in vigore il 22 dicembre 2000 con termine ultimo di recepimento da parte degli Stati membri al 22 dicembre 2003.


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